Le lampade al vapore di mercurio gocciolano sulle pareti umide emanando una debole luce fredda di intensità variabile. Dato che il coefficente della variazione di intensità cambia da lampada a lampada in una perfetta sinfonia di indeterminazione, si diffonde nella stanza uno strano effetto psichedelico, che crea in Pier uno stato d'ansia febbrile.
Non c'è via di fuga verso l'Esterno...pensa.
- Su, amico, vedi di non perdere la calma. Se vuoi farlo dopo ok, ma non qui.
- Abbiamo bisogno di concentrazione.
- A.N.D.Y. sta per farcela...
Quella voce fa eco nella sua testa come in una grotta, le luci cominciano a girare vorticosamente.
La Situazione, ai suoi occhi, comincia ad appare sempre più estranea e grottesca.
Quattro persone in camice da dottore disposte come i punti cardinali intorno ad un tavolo di plastica nero dove un automa della serie 000, A.N.D.Y., goffamente antropomorfo, sta concludendo l'ultima serie di letture de I:ching, sistemando minuziosamente i legnetti sparsi sul tavolo in un ordine apparentemente privo di logica, analizzando, archiviando e divinando i dati secondo un algoritmo ideato proprio da Pier (in realtà non è stato un gran lavoro, si è trattato semplicemente di adattare alcune procedure di un algoritmo che faceva parte della sua tesi all'università, risalente per tanto a svariati anni prima...).
Ma non è questo che altera il suo stato emotivo, provocandogli un fastidioso sudore freddo dietro la nuca. In fondo facessero quello che vogliono del suo algoritmo, che tra l'altro gli è stato già pagato.
E' la completa assenza di qualsiasi remota parvenza di realtà in quella stanza che lo fa trasalire. Non riesce a farsi un'idea di come ogni singola cosa presente intorno a lui non sia assolutamente riconducibile ad una qualsiasi situazione di quotidianità...
I dottori, ad esempio. Goffi e curvi come gufi nei loro camicioni bianchi isolanti, nascosti nelle loro mascherine e occhiali termici, all'aspetto risultano molto meno umani dell'automa su cui si stanno accanendo come fossero dei Chirurghi dell'Anima in procinto di terminare la loro operazione più strabiliante, un trapianto di Karma nelle intricate viscere unte di A.N.D.Y.
Ma la densità della realtà ha una propria qualità del tutto irreversibile, almeno in quella stanza, nonostante Pier cerchi continuamente di tornare con la mente ad immagini più confortevoli.
E il tempo si avvolge in una sola direzione per lui...
Un'unica Grande Stringa, come un Serpente avvolto a spirale nei fondi di un caffè, in un ritmo calcolato da precise derivate matematiche, senza prestare attenzione alle variabili influenzate dalle dinamiche dei corpi, dal rapporto tra temperatura e movimento, in un costante ciclo sterile tra Interno e Esterno, parte di entrambe, e di nessuna.
Presto, in una notte buia come questa, seguendo le linee epidermiche del tempo, si sarebbe ritrovato solo, al centro di un buco nero in costante caduta verso lo Zero Assoluto, e da li ancora indietro, a ritroso... sempre più veloce, trasformandosi dal colore nero al rosso, poi al viola, e infine al bianco, come una cometa verso il centro del nulla....
***
- Ehm, Pier, cazzo...
- Cosa?
- Esattamente... che tipo di algoritmo abbiamo inserito nella testa di questo stronzo di latta?
...sarà dura spiegare nel rapporto di stasera che c'è un messaggio subliminale contenuto in questo enorme cazzo fatto di legnetti...
- Ok... spegnete tutto adesso.
Andiamo a pranzo...
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