an obsession with bodily incorporating little bits of inert matter...
Per qualche motivo in quei giorni gli rimane difficile ricordare tutto.
L'esatta sequenza, il punto preciso dove le cose sono andate in mille pezzi.
Così se ne sta seduto su un vecchio tronco fradicio lungo la spiaggia, appena sul limite asciutto ancora non bagnato dalla marea.
Non è avvilito nè preoccupato, ne tantomeno tranquillo.
Aspetta.
Passivo.
Come un interruttore in attesa di essere acceso.
Guarda al di la della spiaggia, oltre la radura, la foresta verde che si apre come un muro compatto verso sud.
Osserva i razzi, lanciati con destinazioni ignote a infrangersi al di la dell'orizzonte marino.
Alcuni compiono parabole perfette perdendosi come punti luminosi nell'azzurro del cielo.
Altri salgono sbilenchi, la traiettoria incerta, la combustione a singhiozzi, l'ossidante in eccesso, o iniettato troppo in anticipo, mulinano come uccelli colpiti da un colpo di fucile ed esplodono proprio sopra la sua testa lasciando nel cielo lunghe e ovattate scie di condensazione.
A parte questo, Nulla lo sfiora più di tanto.
Il suo segreto risiede tutto nella concentrazione, nel tagliare fuori dalla mente tutto: la Luna, il vento tra gli alberi, il rumore delle onde.
Tutto tranne i razzi.
Si concentra su un ricordo preciso, un'immagine, ripetuta come un mantra, lasciando che l'eccitazione aumenti, scandita dall'ascesa di ogni razzo, fino a che l'incantesimo non ha effetto...
Non si accorge nemmeno di Lei che arriva scendendo lungo la spiaggia camminando goffamente a causa dei suoi tacchi che sprofondano nella sabbia e che si siede sul tronco proprio accanto alla sua mano.
E' troppo concentrato sulle ultime rivelazioni, dove la Verità ha preso il posto della Menzogna, dove le persone si sono finalmente rivelate per quello che sono realmente.
Certo, in tutto questo, finisce per fare la figura dell'Asino e per giunta proprio li, al cospetto della Suprema Giuria Dei Razzi, ma in fondo...
Lei si toglie le scarpe e infila le dita dei piedi sotto la sabbia ancora tiepida.
- Sai essere crudele?
- Non lo so, posso provarci.
- Dai... mi aiuterebbe molto.
Laggiù dietro la duna c'è una piccola cappella abbandonata che odora di piscio e vino rovesciato,
ci sono ancora alcune panche e l'altare di pietra.
Ti aspetto li.
Tu cerca qualcosa con cui legarmi e frustarmi.
- ... e gozer?
- gozer... non è qui. No?
"Io non tremo..
RispondiEliminaE' solo un pò di me..
..che se ne va.."
goze, ambientazione fantastica del tuo delirio.
RispondiEliminabetter than quentin!
:) love, mod
La verità finalmente si libera, spezzando l'incantesimo che la teneva sospesa nel nulla nebbioso. la gente ora mostra il suo vero volto, che non fu quello mostrato la sera del ballo in maschera, bensì quello che tiene da tutta una vita. nessuno fa la figura dell'asino. l'inganno non è una colpa, se mai un sopruso. rimane solo il rumore sordo dell'incredulità dopo lo schianto. ciao gossèr.
RispondiEliminaè un rumore sordo, proprio così...
RispondiEliminaSpiaggia. Pure qui.
RispondiEliminaMalibu?
mod, You flatter me! :D
RispondiElimina(si dice così?)
Io non lusingo nessuno, HAHAHA!
RispondiElimina@Yuria: non era riferito a te, tiè.
RispondiEliminaLa spiaggia, no, la vedo molto più simile alle coste del mar del nord. fredda e deserta.
Ma tu non dovevi fare qualcosa sotto compenso qui? :)
Che ne so, io? Qui non si capisce un’acca.
RispondiEliminaBeh!, ci ho provato, ma dopo il primo “né” senz’accento ho rinunciato, HAHAHA.
lo so, lo so, i "ne" sono uno dei punti forti del mio stile.
RispondiEliminaC'è già chi mi copia ;)
L’unico, vorrai dire.
RispondiEliminaBeh!, chi ti copia non potrà mai fare peggio, perciò :-P
PS fuori tema: ma quanto ci si è intrippato Escher con quel nodo gordiano di lato?! Se nel libro regalatomi non ci fossero stati pezzi scritti di lettere sue, forse non sarei mai arrivata a consoscere ed apprezzare un artista di quella stazza.
RispondiEliminaMeraviglioso Escher.
RispondiEliminaMa quel nodo li non è suo.
E' una mia fotografia del nodo gordiano che si trova nell'abbazia di Fossanova, dovrebbe risalire almeno al 1500. L'ho fotografato perchè è il logo usato per il mio disco.
Mi ricorda una scopata sulla spiaggia, sui tavolini arrugginiti e sabbiosi che puzzavano di pesce e cenere.
RispondiEliminaNeanche lì c'era Gozer.
eh lo so, mi perdo sempre le scene migliori.
RispondiEliminaavvisatemi la prossima volta.
Goz, me lo dici come ne sei uscito? mi dai una dritta? (mi riferisco al discorso di 'ogni uomo è un isola') come si accetta ciò che ci è contro natura per vivere meglio?
RispondiEliminaSi, lo immaginavo, ma gli somiglia.
RispondiEliminaOggi al lavoro guarderò se trovo il tuo disco!! (poi dovrei pure decidere a leggere ogni tanto i post, direi che comincio eh).(naturalmente dubito che ci sia, il capo reparto musica è un fan incallito di laurona nazionale e giusy che canta caposella!!).