an obsession with bodily incorporating little bits of inert matter...

martedì 16 novembre 2010

Octobriana, Mon Amour

Visegrád,
loggia del Palazzo d'Estate,

30 ottobre 2092, parallelo 00.12.12
1 minuto e 10 secondi prima dell'esplosione


Cielo terso, vento gelido che dal fiume sale
e buca la divisa e la carne come fossero carta,
passa, trapassa ma lascia detriti di memoria e desiderio nelle ossa
Resto immobile fissando il disco solare che cade dietro le nuvole all'orizzonte,
quasi al rallentatore.
un minuto, tutto il tempo del Mondo.

Vedi?
trecentocinquanta lune e sto qui a pensarti,
pensarti, e giuro che le lacrime sono per il freddo.
Non pensavo che un giorno avrei mai sofferto il freddo,
ma oggi ogni mio muscolo trema
Eppure so che il freddo vero arriverà poi, senza preavviso
e allora questo vento freddo sei tu,
che reclami la tua presenza sulla mia pelle, sulle mie labbra gelate,
che mi imponi il senso della tua assenza.
Queste lacrime sono per te, in fondo.

E quando stavamo a corte,
e ti prendevi gioco del cancelliere
e ridevi della mia austerità
ma il mio sangue è freddo
come la terra da cui provego
e solo i tuoi mille soli hanno saputo sciolgliere il ghiaccio
che proteggeva il mio cuore.

Nelle sere d'autunno
non parlavamo mai della fine
ne del freddo che avanzava, e queste mura
che già allora avevano il sapore di un epilogo,
non erano che un posto dove guardare la desolazione del nostro Tempo
affogare nel bel Danubio Rosso Sangue e Tramonto.

E le notti passate in riva al lago,
Octobriana, mon amour mi chiamavi
e stavo ore a sentirti parlare
di terre parallele e di come il principio di indeterminazione
ci ha restituito il libero arbitrio
e io ti dicevo che non sapevo cosa farmene
perchè quel giorno non potrà restiturimi a te.

Ascesa e Tramonto, quante volte la Storia
ha chiesto questo epilogo,
ed ora che è arrivato anche per me,
non sembra così male,
quanto abbiamo vissuto insieme? troppo poco?
una vita intera, mi rispondesti
perchè il Tempo non scorre
se lo dividi all'infinito.
Attimi di attimi.

E quindi perchè affannarsi,
la Storia andrà avanti senza di noi,
e quello che a noi è sembrato irraggiungibile
che ci ha fatto fremere e scuotere i pilastri della terra,
sarà solo una storia tra le tante, una canzone per anarchici ribelli
Gozer e Octobriana, Fuoco e Vento, Gloria e Rivoluzione
e noi, spogliati di queste armature, lontani dalla gente
saremo finalment...

***

Þrár hafðar
er ek hefi til þíns gamans,
en þú til míns munar;
nú er þat satt,
er vit slíta skulum
ævi ok aldr saman.

4 commenti:

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