Dämmert der Tag?
Oder leuchtet die Lohe?
Getrübt trügt sich mein Blick;
nicht hell eracht' ich
das heilig Alte,
da Loge einst
entbrannte in lichter Brunst.
Weisst du, was aus ihm ward?
(Wagner)
Negli ultimi mesi del 1944, a fronte dello spostamento del fronte in Ungheria, migliaia di ebrei ungheresi e zingari andarono ad accrescere le fila dei 100.000 lavoratori forzati impiegati per la costruzione del "Vallo Sudorientale" (Südostwall), nel disperato tentativo di arrestare l'avanzata dell'Armata Rossa.
Zeitliche Änderung 00.40.80.
Rechnitz Castle, Austria, 24 marzo 1945.
Prolog.
Ed ecco giunto il Crepuscolo, Nemesi di tutte le Nemesi, come un Ultimo Atto drammatico e Roboante a colorare di Rosso Cremisi le nuvole che ora sembrano Batuffoli di Ovatta Insanguinata...e il Silenzio, in eloquente premonizione, si impadronisce per un Momento della scena, degli Alberi, delle Foglie, di ogni Creatura Vivente, che in rispettoso Silenzio porge Omaggio al Mistero come ogni Sera dall’Alba dei Tempi.
Ma questo è il nostro Crepuscolo, quello che non avremmo mai voluto vedere, ma che era li, ad aspettarci, come un padre severo sull’uscio della porta.
Ora siamo Pronti...
Le Assi di Legno Scuro scricchiolano sotto i Colpi del Vento oscillando gravemente e tutta la struttura del fienile, ogni singola Trave o Bullone, come lo scheletro di un vecchio galeone, sembra intonare la stessa Nenia, mentre le figure al buio ammassate tra le balle di fieno restano immobili, silenziose, quasi che ogni minimo suono interferendo con questa melodia potesse tradire al mondo la loro presenza.
Nel parco del castello, dove le siepi lasciano il posto al bosco, segnando l’inizio della foresta ai confini della tenuta Thyssen-Bornemisza, ventre materno degli esperimenti bellici della Krupp sui nuovi missili Aggregat, sei persone in alta uniforme alzano i calici in un solenne brindisi, ignorando completamente lo spettacolo che si sta consumando alle loro spalle...
Poco distante un’altra figura, assorta nei suoi pensieri, si gira di scatto, come colta di sorpresa da una premonizione.
Ai margini del bosco, un'ombra, appena visibile, fissa l’uomo per qualche istante, prima di eclissarsi tra gli alberi…
- Sto impazzendo - pensa l’uomo - ho appena visto il fantasma di me stesso…
Act I.
“Vermag das mein Mut zu bestehn?”
Una fitta nebbia sale lentamente dal parco nel terrazzo che dal salone si affaccia verso le stalle del castello. Una donna, in abito da sera nero, lucido, guarda con aria assorta le persone raccolte in circolo nel parco sottostante, poi il suo sguardo si sposta oltre, verso il tetro silenzio della foresta, e ancora più in là, verso lo scenario del crepuscolo che colora di rosso il cielo e le cime degli alberi come un presagio apocalittico che si riflette sul viso della donna stemperandone il candito pallore e scavando nei suoi lineamenti una maschera grottesca di terrore.
Con un gesto tanto elegante quanto consumato porta alle labbra il bocchino della sigaretta e fa un ultimo,lungo, profondo tiro.
Dietro li lei, una persona in divisa si avvicina con un bicchiere di champagne in mano.
- E’ una serata splendida vero? Questo renderà la cosa meno triste. Anche se…è dura ammettere che tutto questo sia destinato a sparire
- C'è un tempo ed un luogo perché ogni cosa sia Anfang und Ende ..
- Ma è assurdo, non trovi? Voglio dire... se ci sbagliassimo, se abbandonassimo tutto poi scoprire che ogni cosa sarebbe tornata al suo posto?
- E’ questo che ti terrorizza?
- E’ qualcosa di più grande.
- Arriva un momento, negli anni, in cui capisci che quello che fai sarà tutta la tua vita, infonderà della sua presenza ogni momento della tua giornata, ogni tua azione o pensiero.
- E quando capisci che questo qualcosa, che ti da la forza di affrontare la misera esistenza con dignità, sta per scomparire…cosa rimane?
- E’ il bisogno…il vuoto che lascia…cosa potrà riempirlo?
- E’ tutto così grottesco. …come la tua presenza, qui…
- Perché sei tornato?
- Ho assistito al collasso gli Eventi nel giro delle ultime ore. Voi contessa, e questo luogo, siete proprio al centro della spirale.
- Risparmiami le tue astruse teorie scientifiche. So che stai mentendo a tutti, volevo vederti in faccia per averne la conferma, ma il tuo disprezzo nei nostri confronti lo posso leggere cristallino nei tuoi occhi...
- Con me puoi buttare la maschera, e anche quella ridicola divisa da rivista di fantascienza.
- Non capisco come il partito si fidi di te. Mio marito poi ti considera una specie di oracolo.
- Ti chiama Wo-tan. Forse crede che tu lo sia davvero, Odino. E ti teme…
- Tu marito teme il castigo divino, come te. Ha scoperto che l’inferno è una realtà tangibile, e che ha i stessi confini che avete dato al vostro Impero.
- Tu ci stai accompagnando per mano ai cancelli del Wahalla, ma arrivati sulla soglia, ci lascerai entrare da soli.
- E’ una scelta che avete fatto liberamente. Io vi ho solo indicato la strada…
- E noi l’abbiamo seguita...come topolini verso la trappola.
- Un ultimo ballo me lo concederete, spero…in ricordo dei bei tempi andati
Act II.
“Der Ewigen Macht,
wer erbte sie?”
Il parco è avvolto in un silenzioso mantello di nebbia che filtra le sagome e i suoni come un vetro smerigliato, dando alla scena l’aspetto di un sogno, dove figure di cavalli respirano pesantemente, dove musiche sussurrate arrivano dai balconi illuminati, dove sagome umane danzano controluce come fossero spiriti notturni o banshee.
Questo è quello che osserva la figura che si nasconde tra gli alberi, o almeno, questo è quello che cerca di vedere. Cambiare la realtà a proprio piacimento è stata la sua unica ancora di salvezza durante gli anni passati nei campi al confine.
Dal punto in cui si trova, la figura tra gli alberi può benissimo osservare il gruppo di figure che si dispone ordinatamente intorno ad un tavolo di marmo rotondo, nel mezzo di un gazebo riccamente decorato con rose di ogni colore.
I colori, pensa, quelli si che stridono nel quadro generale della scena.
Non è molto vicino, ma il vento freddo che si è alzato, spinge le voci verso gli alberi che gli offrono riparo.
Per questo, per qualche minuto, può sentire chiaramente quello che dicono:
- …che non ha fatto in tempo a arrivare da Amburgo a causa dei tratti ferroviari distrutti dai bombardamenti…ma non importa. Quello che conta è che ci sia lei oggi, con noi. Eravamo in ansia che non avesse ricevuto l’invito della contessa.
- E invece i suoi messaggeri, err Ivan, sono stati più affidabili e veloci di Mercurio.
- Wo-tan lei conoscerà senz’altro Joachim Oldenburg, funzionario della nostra azienda Thyssengas e membro dell’ordine delle SS, nonché supervisore del progetto Gamma-Gerät nei stabilimenti Krupp.
- Il cancelliere della ghestapo Franz Podezin, direttamente dal comando supremo, dove coordina le azioni di smantellamento dei campi sul confine. Egli desiderava parlarvi personalmente.
- Ho sentito spesso parlare di voi a Berlino, err Gozer.
- Da quello che ci diceva poco fa Ivan, lei viene direttamente dal Parallelo 00.40.00, dove Berlino è già caduta.
- Sa, per noi qui è un po’ difficile immaginare questo scenario, per quanto drammatica può sembrare la situazione, e anche il Furher so che ha preso con cautela le sue dichiarazioni, visto che contrastano con tutti gli oracoli che sono stati interrogati. E poi ci sono le voci che insinuano un suo possibile legame con la famigerata Octobriana.
- Ma in ogni modo, cosa le conferisce la certezza che a questo parallelo toccherà la stessa sorte?
- Le probabilità che un evento si verifichi è proporzionale all’intensità con cui le persone credono in esso.
- Avete costruito un castello di carte in modo che crolli completamente al primo soffio di vento.
- E ora il vento si sta alzando…
- E’ questione di giorni, ormai. Octobriana e la sua armata hanno appena passato il confine ad est. Tra poche ore varcheranno i confini delle vostre proprietà.
- Allora è questo, lo stato delle cose...
…questa festa in realtà è un Assedio…
Act III.
“Das wäre üble Jagd,
wenn den Beutelosen selbst
ein lauernd Wild erlegte!”
Sera, nel salone dei ricevimenti. Gli ospiti si gettano avidamente sulle pietanze, ubriachi, con la stessa avidità con cui avevano consumato i loro appetiti sessuali nelle orgie del pomeriggio.
Dai grammofoni agli angoli del salone si diffonde in sottofondo una bella melodia jazz per clarinetto e pianoforte, un mood rilassato che sostituisce il coro di voci del Deus Irae che aveva risuonato per tutto il pomeriggio.
Nel parco, oltre ai cavalli che inneggiano al tramonto con il loro galoppo rituale, due persone sono rimaste a parlare e a fissare i pochi raggi solari che ancora trovano la forza di oltrepassare l’orizzonte come volessero regalare ancora un momento a chi è ancora in tempo per riflettere sulle sue azioni.
- Sa cosa penso Wo-tan? Penso che a volte gli eventi siano li pronti ancor prima di noi.
Penso che gli dei ci abbiano scelti per portare a compimento un’opera che da soli non avrebbero potuto realizzare.
Guardi il cielo, gli alberi. Vede come ogni cosa è stata disposta per esaltare questo magico momento?
E’ come se la natura stessa ci chiedesse di andare oltre, di osare con qualcosa di grandioso.
- E questo qualcosa ha a che fare con le persone rinchiuse come bestie in quel fienile?
- Diciamo che è il coronamento di questa splendida serata.
Sono circa 200, prelevati dal contingente utilizzato per costruire la 'Ostwall', il vallo orientale. Perlopiù sono scarti, quelli che non posso più lavorare, poi donne e bambini, ma soprattutto...sono ebrei.
Avranno l’onore di rendere questa serata davvero speciale.
Lei sa di cosa parlo, vero? Anche se è impossibile descrivere cosa si prova in situazioni come questa.
- Cosa si prova a uccidere delle persone indifese?
- Non è solo quello, non riduca tutto al mero fatto di uccidere una persona che non si può difendere.
Io parlo del senso di liberazione, di appagamento che si prova nel momento in cui si realizza che tutte le lezioni sul valore e la dignità della vita umana che ci sono state inculcate posso essere finalmente dimenticate.
- E’ stata una sua idea?
- No, in realtà è stata di mia moglie, un omaggio ai suoi ospiti e ai suoi amanti. Adora la caccia più delle sue orgie.
- Spero vivamente che lei voglia unirsi a noi. Sarebbe un onore per me dividere con lei questo momento.
- Ivan, non si rende conto che non c’è onore nelle vostre azioni, ma solo una paura meschina?
- Sta cercando di dirmi che intende dissuaderci dal compiere questo atto?
- E’ troppo tardi ormai.
Non posso più impedirle di farlo.La Situazione ha subito un tracollo tale che è impossibile arrestarne gli eventi. Ne cercare di contenere i danni.
Ormai posso solo osservare la vostra definitiva caduta.
Epilog.
“Der dort noch lodert,
weiset Loge nach Walhall!
Denn der Götter Ende
dämmert nun auf.
So - werf' ich den Brand
in Walhalls prangende Burg.”
Mezzanotte, ai margini della foresta, la figura nascosta tra gli alberi vede avvicinarsi un’ombra dal parco.
Per un momento il cuore smette di battergli nel petto, e un brivido sale dalle gambe lungo la schiena.
Quando è ormai a pochi passi dagli alberi, il viso dell’uomo comincia ad emerge dalla nebbia, e il cuore riprende la sua normale corsa.
- Finalmente, err Gozer. Credevo non la lasciassero più solo.
- Ora mi stia a sentire, attraversi la foresta seguendo il sentiero verso nordOvest, arriverà ad una radura dove c’è una piccola capanna.
- Al suo interno troverà nascosta sotto il fieno una moto e una divisa che dovrebbe starle bene.
- Per quello che può valere, ecco l’opale che mi aveva chiesto. E' quello usato per S-Gerät, viene direttamente da Peenemünde...
- Spero di rincontrarla un giorno per potermi sdebitare.
- Non ci sono debiti da saldare, solo, dott. Jacobs, si ricordi sempre delle persone nel fienile.
questa è la notte in cui alla sua anima è stata data una seconda possibilità.
La Notte ormai è giunta, e con essa, i primi fiocchi di neve hanno preso il posto del vento gelido...
Ivan, dritto come una statua, indossando la sua divisa da cerimonia, osserva la scena senza dare alcun cenno di interesse...
- Venga, err Gozer, gli altri ci stanno già aspettando davanti al fienile.
Questa è una grande notte, gli dei sono al nostro fianco, a guardarci in questo ultimo atto della nostra opera, prima che il crepuscolo ci inghiotta tutti, nell’eternità...
L’esercito russo raggiunse Rechnitz nella notte tra il 29 e il 30 marzo 1945, e nella stessa notte il castello dei Batthyány fu distrutto dalle fiamme.
Secondo un rapporto redatto dalle autorità sovietiche, vennero trovate ventuno fosse comuni, ciascuna contenente dalle dieci alle dodici persone. I cadaveri erano stati finiti con colpi alla nuca o con armi automatiche e presentavano, oltre ad un generale deperimento, segni di violenze subite immediatamente prima dell'uccisione.
La contessa Thyssen visse tranquillamente i suoi giorni, spegnendosi nel 1989 in Svizzera dopo essere tornata sul luogo del massacro per una battuta di caccia.
Gozer e Octobriana sparirono quella notte come spiriti appagati tra le fiamme del Tempo...
i fatti e i personaggi di questo racconto
non sono frutto di fantasia.
Puff, puff, letto tutto...
RispondiElimina"Octobriana e la sua armata hanno appena passato il confine."
E' una speranza, proprio.
Senti ma, dopo il castello dei Batthyány, n'è che possiamo dar fuoco pure a quell'obbrobrio a San Diego?
A poterlo fare, volentieri. ma chissà quanti ce ne sono sparsi per il mondo, quello l'ho trovato per puro caso...
RispondiEliminapotremmo metter su una società atta a scovare obbrobri a cui dar fuoco...
RispondiEliminaIF. geniale.
RispondiEliminaecco.
RispondiEliminawagner sghignazza.
e io godo.
love, mod
A te, Quentin Tarantino ti fa un baffo.
RispondiEliminaO______x
Io odio ...Verifica parole.
RispondiEliminain effetti BSG è stata una delusione per me...
RispondiEliminae poi questo racconto era del mio vecchio blog estinto e risale a un paio d'anni fa.
tra l'altro, seppur romanzato, è tutto tristemente vero.
verifica parole lo tengo solo e soltanto per te.
perchè ti voglio bene ;)
n'è vvvero... pure io c'ho il verifica parole...
RispondiEliminaconden
RispondiEliminae carvehjx
RispondiEliminalo so, ma a te non da ai nervi :))
RispondiElimina"Wahalla, I coming" disse qualcuno.
RispondiElimina(I'm)
RispondiElimina@RedLilith: vero! :)
RispondiEliminasì, sì, mi dà ai nervi... :D
RispondiEliminaIn effetti, Bastardi senza gloria è abilmente surreale, per me.
RispondiEliminaVerifica parole, eh? Strozzatici.
O______x
BSG è il film più piatto di tarantino. Surreale si, ma tanto noioso...
RispondiEliminavuoi mettere con "Dove Osano le Aquile"???
Perchè mi devo strozzmmhhnnhhgggg... mghgghh... ghhggg...
muoio.
Noioso sarai tu, mozzo, HAHAHA.
RispondiEliminaMò capisco perché non sei pappa e ciccia con Mereghetti.
O______x
Mereghetti dev'essere un tipo noiosissimo infatti :)
RispondiEliminaTutti i personaggi sono assolutamente privi di spessore, ad eccezione forse del nazista.
Brad Pitt è l'unico attore famoso che con Tarantino non ha fatto una parte memorabile...
due palle, per l'impegno :)
Se il tuo voto a Bastardi senza gloria è un assai misero “due palle”, figuriamoci Kill Bill vol. 1 e vol. 2, allora.
RispondiEliminaO______x
secondo me Kill Bill 1&2 sono i capolavori di tarantino.
RispondiEliminaSotto ogni punto di vista.
Ecco, come volevasi dimostrare, HAHAHA.
RispondiEliminasono contento di essere la limpida conferma delle tue teorie ;)
RispondiEliminaTu sei un santo bevitore.
RispondiEliminaO______x
Non ci sono santi qui, ma solo bevitori ;)
RispondiEliminaFigurati, è ovvio.
RispondiEliminaciao Gozer, c'ho qualche libro sul comodino da leggere...ma cercherò di leggere anche il tuo prossimamente..intanto lascio un segno di pace ;) Ciao!
RispondiEliminaaugh, Bob!
RispondiEliminaMozzo, te la stai prendendo comoda o che altro?
RispondiEliminaO______x
Comoda si,
RispondiEliminacome i grandi scrittori famosi e annoiati :D
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RispondiEliminaWiFi Hacking
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